Il grande attrattore
C’è un essere caoticamente perfetto, nato prima del cielo e della terra.
Silenzioso! Vuoto! Si erge solitario senza mai cambiare.
Si muove ciclicamente e non si esaurisce mai.
Può essere considerato la madre del mondo.
Io non so il suo nome: per indicarlo lo chiamo “Dao”.
Costretto a dargli un nome, lo chiamo “grande”.
Grande significa partire, Partire significa andare lontano,
andare lontano significa ritornare.
Perciò il Dao è grande e il cielo è grande,
la terra è grande e anche il re è grande.
Ci sono nel mondo quattro cose grandi
ed il re è una di esse! La norma dell’essere umano è la terra,
La norma della terra è il cielo, La norma del cielo è il Dao,
La norma del Dao è la sua natura intrinseca
(Lao Tsu – Tao Te Ching)
La giornata nei campi era stata particolarmente dura, il primo taglio dell’erba era stato ostacolato da un acquazzone inaspettato e, mentre si aspettava che il tutto ritornasse più tranquillo, Guanchong, con la sua solita incosciente determinazione chiese alla Maestra:
Come posso conoscere?
E lei rispose:
Il divenire della ricerca spirituale muove, spesse volte in modo inconsapevole o, peggio, sofferente, verso un grande attrattore che normalmente non viene né considerato né menzionato come oggetto di conoscenza.
Se la finalità intima di ogni agente è la conoscenza profonda dell’attrattore per empatia, è necessario costruire un diverso utilizzo dei cosiddetti “strumenti di conoscenza” per poter avviare il processo di sviluppo corporeo e sensoriale.
Del verbo trascendere non è interessante il concetto legato al superare, esistere al di fuori o al di sopra della realtà, ma la dinamica esattamente opposta espressa dal verbo scendere nella nostra epoca; per noi significa andare verso il basso e per gli antichi significa salire.(E salire significa saltare). L’atto di conoscere e trascendere la condizione umana che langue nella dualità si concretizza quindi in un doppio flusso continuo, mirato alla connessione con il supremo, immobile attrattore e implica la tendenza al rallentamento di tutte funzioni fisiche, mentali ed emotive per consentire la rivelazione profonda delle dinamiche di creazione.
E’ così possibile intuire la presenza di un “luogo” che è un non luogo, in cui la natura è quiete e silenzio, nell’essere e nel cosmo, testimone e motore di tutte le attività.